giovedì 25 luglio 2013

Dovevo iniziare dal terzo

Spesso quando mi chiedono "com'è con tre?" rispondo "DIVERTENTE". 
Quando mi chiedono "com'è col terzo?" rispondo 
"Il terzo è il più bello di tutti". 

Non perchè abbia una preferenza verso il mio ultimo figlio, ma perchè dopo lo sconvolgimento del primo ed essermi affannata col secondo, ora mi godo in pieno il terzo. Con la consapevolezza -e la malinconia- che le coliche passano, il mal di schiena passa, le notti tutti insieme nel lettone passano, i dentini escono, l'indipendenza viene conquistata...  non voglio perdermi nemmeno un attimo di questo bimbo, dalle faccette buffe da neonato ai rigurgiti, dalle prime parole ai suoi "NO!". Addirittura lo tengo spesso in braccio (non ho usato la carrozzina o il passeggino salvo rarissime eccezioni) rendendomi conto che lo faccio in un gesto che è quasi un contenimento, un tentativo di rallentare il tempo che passa, di tenerlo piccolo, il mio più piccolo.



Ho vissuto con grande naturalezza i suoi primi mesi, assecondando le sue inclinazioni senza inutili costrizioni.
Ha dormito nel lettone per tutto il tempo che ha voluto: senza l'ansia di "dargli il vizio" (che frase odiosa) ha superato questa fase ed ora si addormenta nel suo lettino quando non ha voglia di addormentarsi attaccato al seno.
Ha mangiato girando per la cucina o seduto in braccio a me, schifando seggiolone e seggiolini, mentre ora sale da solo sulla sua sedia quando è pronto il pranzo, sta seduto al suo posto per godersi il pasto insieme agli altri quattro componenti.
Se avessi scelto di volerlo mettere a dormire da sempre nel suo lettino o a mangiare seduto al suo posto mi sarei fatta venire un gran nervoso, avrei sprecato energie con l'unico risultato quello di creare un'atmosfera ostile e tesa. Gli avrei procurato un gran senso di frustrazione (ma perchè la mamma non mi vuole?)....inutilmente.
Siamo arrivati allo stesso risultato (che poi è quello naturale; dubito che a 10 o 12 anni un bambino voglia ancora dormire insieme ai genitori nel lettone) prendendo la strada dettata dal cuore, senza curve nè salite.

In realtà non sono stata rigida nemmeno con i primi due.
Però ricordo che ero un po' preoccupata circa l'abitudine del primo figlio di andare a letto tardissimo e di svegliarsi in tarda mattinata. Da due anni questo bimbo è il primo a svegliarsi, ancora prima delle sette, per andare a scuola, e lo fa senza grandi fatiche.
Con il secondo ero un po' infastidita dal fatto che volesse continuare ad essere allattato anche oltre i due anni. Non avevo motivo di smettere e così ha continuato fino ai due anni e mezzo, ma se dicessi che ero serena direi una mezza bugia.

Chiaramente le dinamiche con tre figli sono diverse, per cui il terzo, povera stella, non ha mai potuto ad esempio permettersi di dormire fino a tarda ora, perchè c'era il fratello da portare all'asilo. D'altra parte viene allattato dove e quando gli piace, senza che la mamma abbia un grande punto di domanda stampato in faccia.
Ovviamente l'esempio dei fratelli maggiori, suoi guru indiscussi, gioca un ruolo importante: se non insisto io nel volere che si sieda a tavola o che vada nel suo letto, vede comunque sempre i "grandi" seduti al loro posto, e ogni sera li assiste mentre si lavano i denti e si mettono il pigiama; dopodichè si può pensare di andare a dormire anche noi... e se LORO fanno così... significa che è bene seguire il loro esempio... :-)
(Non voglio negare il rovescio della medaglia: se loro litigano dandosi un calcio o uno spintone, impara subito a farlo...)

Ho fatto questi due esempi ma ce ne sarebbero molti altri da fare...li ho usati per cercare di spiegare quest'attitudine (condivisibile o meno).

...forse è proprio vero: tre è il numero perfetto 



:-)