venerdì 24 ottobre 2014

Caccia al tesoro (terza edizione) - modello famiglia!


Un anno intero è passato
ed io sempre c'ho pensato:

la caccia al tesoro di San Martino,
la propongo ora ad ogni bambino
che come un pirata agghindato
da prode ciurma accompagnato
abbia tanto coraggio e pochi sfizi
così da raccogliere tutti gli indizi.
Di sicuro il più lesto
il tesoro troverà presto!



La mia caccia al tesoro per le stradine del paese giunge quest'anno alla sua terza edizione... come sempre ho dei momenti di scoraggiamento, come sempre il tempo -inteso come meteo- fa le bizze, ma come sempre la voglia di stare insieme e divertirsi prevale!

Questa volta l'ho strutturata di modo che fosse più a misura di bambino, o meglio di famiglia. Ho poi aggiunto il tema "pirati" tanto caro al mio cucciolo più piccolo.


Quindi ho dato il via al divertimento sfruttando il tempo dell'attesa che tutti arrivassero truccando bimbi e bimbe da veri pirati: è bastata una matita nera presa dalla borsa di un'amica (avevo dimenticato la mia) e ho disegnato benda e/o baffi a chi ne faceva richiesta (tutti!).


Questi pirati, accompagnati da mamma e papà, in squadre mono- o plurifamigliari, dovevano cercare il tesoro che si era sparpagliato lungo la via (pedonale) del paese! Muniti di baule del tesoro ahimè vuoto (che consisteva in una cesta da frutta che il verduraio è stato lieto di fornirmi a patto che gliene portassi via molte!) dovevano ritrovare tutti gli elementi:




Alcuni elementi del tesoro erano forniti da Madre Natura (foglie, fiori, sassi, rami...), altri dovevano essere cercati nelle borse delle mamme (fazzoletto), ed altri ancora li avevo costruiti io, come:


la banconota da mille euro:



il braccialetto con brillantini (da rotolo di carta igienica decorato)


la lanterna del pirata (vasetto di vetro ricoperto di velina, contenente un lumino)


moneta da cinquanta euro (tappo di bottiglia verniciato d'oro)


pepite d'oro (castagne matte verniciate d'oro)


e la bandiera dei pirati che ho lasciato in bianco di modo che fosse disegnata e colorata dai partecipanti (ahimè non l'ho fotografata)
Una volta tornati alla base con il tesoro completo, veniva fornito il rebus per trovare il "vero" tesoro... quello col premio!




Diceva che il tesoro si trovava in chiesa......ed in effetti era proprio lì che l'avevo messo una volta partiti tutti i concorrenti! (Un ringraziamento speciale all'amica che mi ha fornito anche quest'anno il bellissimo baule)



All'interno c'erano 28 premi... son bastati giusti giusti...


Ecco qua il dettaglio dei premi! Un portacaramelle adattissimo all'imminente Halloween! Per farlo ho utilizzato bottiglie di plastica tagliate e verniciate con acrilico, un pezzetto di rafia, tante caramelle gentilmente regalate da chi ne aveva i cassetti pieni (potrei intitolare il tutto "dieta della caccia al tesoro") e qualche giochino che era stato dimenticato in qualche angolo di qualche casa e che ha trovato nuova vita nelle mani di un altro bambino.




Non è stato facile ridurre al minimo i costi (evviva il riciclo e la solidarietà), non è stato facile riuscire a restare in casa nonostante tappi di bottiglie, castagne, bottiglie vuote e rotoli di carta igienica si accumulavano.... ma la felicità che ho letto nelle facce dei partecipanti ed il bellissimo pomeriggio che è continuato con una sostanziosa merenda mi ha regalato una grande grande soddisfazione!

Ah... naturalmente anche parte della merenda era a tema.... non sono riuscita a trattenermi dal fare una torta a forma di baule del tesoro.... ;-)




martedì 16 settembre 2014

Tutorial torta decorata Saetta McQueen 3D

Mi rendo conto di non aver mai scritto niente in questo blog riguardo alla mia passione derivante dal mio amore per la cucina: il cake design! Il motivo è che questo genere di notizie lo condivido sulla mia pagina facebook dedicata: Le torte di mammangi

Ho iniziato per caso e poi mi sono appassionata e perfezionata: ora quando ricevo una commissione per una festa di compleanno, non resisto e inizio a viaggiare con la fantasia per creare non solo la torta ma anche il buffet a tema!

Dal momento che facebook non è uno strumento ottimale per i tutorial, voglio segnare qui tutti i passaggi che mi hanno portato a creare una torta tridimensionale a forma di Saetta McQueen.
Questo perchè nel web sono riuscita a trovare solo qualche spunto che mi fosse d'aiuto.

Quindi ecco qui il tutorial completo!

Innanzitutto ho preparato due teglie rettangolari di pasta matta (dose da 4 uova).
Con questi due rettangoli ho iniziato a montare la macchina, tenendo sul banco anche uno dei numerosi modellini dei miei figli :-) (righello alla mano, è stato importantissimo per calcolare le proporzioni).


Un rettangolo completo ha fatto da base, leggermente sagomato ai lati. Il secondo rettangolo è stato tagliato per fare la capotte (circa un terzo del rettangolo), lo spoiler e le alette. Ne è avanzato parecchio.
Qui la torta preparata, fotografata da un'altra angolazione:


Dopo averla tagliata e modellata, ho tolto gli strati per tagliarli e farcirli: crema al cioccolato alternata a crema pasticcera.


Per timore che lo spoiler cadesse (era fatto da molti strati piuttosto sottili) ho tenuto insieme i vari strati inserendovi 3 togo in verticale che attraversavano tutti gli strati.

Il passo successivo è stato ricoprire tutto con un sottile strato di crema al burro e metterla in frigo, di modo che solidificasse e tenesse meglio insieme tutta la struttura.


Doposichè ho iniziato a decorarla con pasta di zucchero, coloranti liquidi (con sfumature a pennello) e in gel (l'oro), cercando di rispettare il più possibile colori e scritte di Saetta McQueen.

Et voilà una sofficissima e gustosissima (a parere di festeggiato ed invitati) torta Saetta!



martedì 26 agosto 2014

La felicità è una semplice cosa

Basta poco per essere felici.
(crisi, non ti temo)


In vista della festa di compleanno dei figli, le mamme dei loro amici mi chiedono "cosa potremmo regalare?". Una domanda alla quale non so rispondere. Perchè i miei figli possiedono sì tanti bei giochi, ma alla fine occupano tutto il loro tempo a dare calci alla palla in terrazzo, a scavare buche in giardino, a costruire trappole per i cinghiali oppure a raccogliere foglie, semi, rametti ed il resto dell'occorrente per fare la loro pozione magica.

Se piove, allora stanno in casa dove di recente si sono inventati la macchina del tempo sotto le coperte.
Non posso buttare una scatola di cartone o della carta scoppiettina senza vederli poi frugare nei sacchetti della differenziata per raccogliere questi materiali preziosi per la costruzione di robot.

Tutto questo lo racconto qui perchè recentemente ho aperto su facebook un video dal titolo "noi che... degli anni '80" dove mi veniva ricordato che in quell'epoca si usava giocare in cortile, citofonare agli amici, accendere la televisione solo per guardare il programma preferito, viaggiare su una macchina con la targa nera e la sigla della provincia arancione.... Ho commentato questo video dicendo che probabilmente sto crescendo figli anni '80.

Qui da noi, a parte il fatto che guido una fantastica R5 targata in nero ed arancione, è del tutto normale citofonare al vicino per sapere se è in casa piuttosto che chiamarlo al cellulare. E' normale prassi limitare l'uso della televisione ai cartoni più richiesti e negli orari più consoni per noi (va da sè che non sentiamo la minima necessità della tv a pagamento), è normale stare il più possibile all'aria aperta e utilizzare quel chilo di massa neuronale che ci è dato in dotazione per disegnare campi da calcio, posteggi o figure magiche coi gessetti, vedere quale aereo di carta vola più lontano, giocare a nascondino sfidando anche un po' la paura di entrare in qualche anfratto dove potrebbe esserci un lupo (!).

Ma attenzione: più questa scatolina che abbiamo dietro la fronte viene stimolata, più prende vita. Vedere uno spettacolo all'aperto può far nascere spontaneamente l'idea di riproporne uno a casa. Con tanto di cassa, bar, sedie per gli spettatori e sipario. Un fratello alla cassa, uno in scena, il terzo fa da comparsa e da claque.



Consci che questo atteggiamento non sia solo stimolante, ma anche assolutamente economico, domenica scorsa, siamo andati al Forundio Festival. Dopo un fantastico pranzo servito.....sul cofano della R5 sopra menzionata, che abbiamo deciso di graziare parcheggiandola all'inizio dello sterrato usando un po' di più le nostre gambe, e dopo aver camminato su un sentiero in montagna, i miei figli una volta giunti a destinazione, alla vista di una bellissima distesa verde hanno iniziato a sdraiarsi sul prato, fare capriole e poi, massimo dei massimi, a fare lo scivolo scalando una piccola collina e buttandosi giù con l'aiuto dell'erba tagliata....


Guardandoli giocare tra loro con....niente.... ed imparare a fare giochi semplici come i giocolieri mi ha riempito il cuore ed ancora una volta ho avuto la dimostrazione che la felicità è una semplice cosa.... non sono vestiti nuovi, cene al ristornate, vacanze esotiche...
Basta un pic nic sul prato gettando i semi di albicocca nella terra dicendo "fra qualche anno torniamo a vedere se è cresciuto l'albero", basta la condivisione di pensieri ma anche, perchè no, di beni materiali con altre persone (il riciclo dei vestiti che non si indossano più ad esempio), basta saper apprezzare la semplicità e la bellezza di stare insieme in salute....e la felicità è con noi :-)





lunedì 5 maggio 2014

Il buon vicinato ai tempi di internet

C'erano una volta -credo- le regole del buon vicinato. Io sono fortunata ed una vicina sulla quale contare ce l'ho: con lei posso fare quattro chiacchiere, confrontarmi su vari aspetti dell'essere mamma e donna o chiederle senza imbarazzo l'uovo che manca per fare la torta dell'ultimo momento.
Sono felice che anche lei si senta libera di chiedermi senza indugi un bicchiere di latte ma anche qualche ora di baby sitting (ahimè non sono ancora stata in grado di dargliela!).



Ma si tratta di un'eccezione forse. Le restanti persone che abitano vicino a me non sono altro che facce da salutare quando ci si incontra per strada. Le famiglie con figli della stessa età dei miei hanno tutte impegni ed orari che per qualche motivo impediscono la frequentazione. Le persone con più esperienza si guardano bene dall'elargire consigli su giardinaggio e men che meno sono disponibili ad aiutarsi vicendevolmente.

Ora però siamo nell'era di internet. Per cui il "buon vicinato" me lo posso creare on line!!

Grazie ad un'amica che ha avuto l'idea di aprire un gruppo google che si chiama "Presto regalo", posso chiedere in prestito o in regalo ciò che mi serve ma per il quale non necessariamente ho voglia di spendere soldi.
Lo stesso concetto del regalo lo trovo anche nel gruppo "Te lo regalo" di facebook; ce ne sono diversi ma quello che fa per me è un gruppo con area geografica ristretta e tempi allargati :-)
Secondo me poter regalare oggetti che sono diventati inutili per me ma che invece trovano una nuova vita con un'altra persona è meraviglioso. Non solo non ho prodotto pattumiera, ma ho reso nuovamente utile qualcosa che per me non lo era più.
La stessa cosa vale chiaramente al rovescio: se ho bisogno di un vestito da cerimonia, ad esempio, invece di comprarlo nuovo ed usarlo una volta posso chiederlo in regalo, o in prestito, e toglierlo da un armadio dove sarebbe rimasto rinchiuso a lungo.

Poi c'è anche chi al posto di oggetti regala il proprio tempo e la propria esperienza. Sono così diventata socia della Banca del Tempo della mia zona, grazie alla quale il prossimo autunno potrò finalmente vedere potato il prugno che abbiamo in giardino, senza spendere soldi, anzi magari imparando anche l'arte.

Succede poi che metto a disposizione un pensile da cucina per una persona che lo stava cercando tramite il Presto-regalo e poi mi trovo nella mail un messaggio della Banca del Tempo dove questa persona richiede un passaggio per venire a prenderlo....... Il vicinato ai tempi di internet è buffo e bellissimo.

domenica 2 febbraio 2014

Oh mio BIO!

Anni fa, quand'è arrivato "il biologico" in Italia, non me ne interessavo minimamente. Mi sembravano prodotti di nicchia, per esperti del mestiere, e se vogliamo anche un po' d'èlite, visti i prezzi.

Spostandomi in campagna ho poi toccato con mano ciò che significa mangiare biologico, in quanto le verdure dell'orto sono sicuramente meno belle da vedersi rispetto a quelle in commercio, ma hanno un sapore decisamente diverso! Sono più buone, tanto che per fare un esempio, al mio bimbo grande non piacciono le zucchine....se non quelle dell'orto!
Purtroppo la nostra produzione non è ad alti livelli, ma pian pianino penso che potremo ritagliarci sempre più tempo e spazio per incrementarla. Dopotutto abbiamo anche 6 piccole braccia che crescendo potranno aiutarci in questo compito.

Dopo le verdure è arrivato il momento di provare la cosmesi biologica..... invecchiando (ahimè) ho avuto bisogno di trovare una crema idratante per il viso. Ne ho provate diverse, poi sono approdata in un negozio di cosmesi biologica condotto da persone davvero brave (no, non mi pagano per fare pubblicità, ma ho messo comunque il link al loro negozio in home page). La differenza di una crema biologica rispetto a quelle commerciali è stata valutata direttamente dalla mia pelle, che ringrazia. E non solo! I miei figli hanno sofferto a lungo di crosta lattea....che è sparita per sempre una volta cambiato lo shampoo, scegliendone uno biologico. Sono bastate due applicazioni.

Da poco poi sono approdata anche ai detersivi biologici....più che biologici, fai da te! Lavare i piatti con il detersivo autoprodotto con limoni, aceto e sale è davvero meraviglioso, primo perchè non lascia residui chimici sulle stoviglie, che anche se in minima quantità darebbero comunque accumulo, secondo perchè aprendo la lavastoviglie sento un meraviglioso profumo di limone, e terzo perchè è economicissimo!!
Ho anche scoperto che gli spray per pulire il vetro della stufa sono del tutto inutili (ed inquinanti): basta inumidire un pezzo di scottex, pucciarlo nella cenere e strofinare! Anche qui, eco-nomicissimo!
Ora sto solo aspettando di svuotare il flacone di detersivo per il bucato per riempirlo con quello che farò da sola partendo da sapone di marsiglia...

Ripensando a tutto questo mi sono stupita: OH MIO BIO! sono diventata una donna biologica....