martedì 26 agosto 2014

La felicità è una semplice cosa

Basta poco per essere felici.
(crisi, non ti temo)


In vista della festa di compleanno dei figli, le mamme dei loro amici mi chiedono "cosa potremmo regalare?". Una domanda alla quale non so rispondere. Perchè i miei figli possiedono sì tanti bei giochi, ma alla fine occupano tutto il loro tempo a dare calci alla palla in terrazzo, a scavare buche in giardino, a costruire trappole per i cinghiali oppure a raccogliere foglie, semi, rametti ed il resto dell'occorrente per fare la loro pozione magica.

Se piove, allora stanno in casa dove di recente si sono inventati la macchina del tempo sotto le coperte.
Non posso buttare una scatola di cartone o della carta scoppiettina senza vederli poi frugare nei sacchetti della differenziata per raccogliere questi materiali preziosi per la costruzione di robot.

Tutto questo lo racconto qui perchè recentemente ho aperto su facebook un video dal titolo "noi che... degli anni '80" dove mi veniva ricordato che in quell'epoca si usava giocare in cortile, citofonare agli amici, accendere la televisione solo per guardare il programma preferito, viaggiare su una macchina con la targa nera e la sigla della provincia arancione.... Ho commentato questo video dicendo che probabilmente sto crescendo figli anni '80.

Qui da noi, a parte il fatto che guido una fantastica R5 targata in nero ed arancione, è del tutto normale citofonare al vicino per sapere se è in casa piuttosto che chiamarlo al cellulare. E' normale prassi limitare l'uso della televisione ai cartoni più richiesti e negli orari più consoni per noi (va da sè che non sentiamo la minima necessità della tv a pagamento), è normale stare il più possibile all'aria aperta e utilizzare quel chilo di massa neuronale che ci è dato in dotazione per disegnare campi da calcio, posteggi o figure magiche coi gessetti, vedere quale aereo di carta vola più lontano, giocare a nascondino sfidando anche un po' la paura di entrare in qualche anfratto dove potrebbe esserci un lupo (!).

Ma attenzione: più questa scatolina che abbiamo dietro la fronte viene stimolata, più prende vita. Vedere uno spettacolo all'aperto può far nascere spontaneamente l'idea di riproporne uno a casa. Con tanto di cassa, bar, sedie per gli spettatori e sipario. Un fratello alla cassa, uno in scena, il terzo fa da comparsa e da claque.



Consci che questo atteggiamento non sia solo stimolante, ma anche assolutamente economico, domenica scorsa, siamo andati al Forundio Festival. Dopo un fantastico pranzo servito.....sul cofano della R5 sopra menzionata, che abbiamo deciso di graziare parcheggiandola all'inizio dello sterrato usando un po' di più le nostre gambe, e dopo aver camminato su un sentiero in montagna, i miei figli una volta giunti a destinazione, alla vista di una bellissima distesa verde hanno iniziato a sdraiarsi sul prato, fare capriole e poi, massimo dei massimi, a fare lo scivolo scalando una piccola collina e buttandosi giù con l'aiuto dell'erba tagliata....


Guardandoli giocare tra loro con....niente.... ed imparare a fare giochi semplici come i giocolieri mi ha riempito il cuore ed ancora una volta ho avuto la dimostrazione che la felicità è una semplice cosa.... non sono vestiti nuovi, cene al ristornate, vacanze esotiche...
Basta un pic nic sul prato gettando i semi di albicocca nella terra dicendo "fra qualche anno torniamo a vedere se è cresciuto l'albero", basta la condivisione di pensieri ma anche, perchè no, di beni materiali con altre persone (il riciclo dei vestiti che non si indossano più ad esempio), basta saper apprezzare la semplicità e la bellezza di stare insieme in salute....e la felicità è con noi :-)