venerdì 28 dicembre 2012

Un giorno capirai

La mia mamma -come tutte le mamme- è la migliore del mondo. Ed il mio papà anche.



Per il primo compleanno dei suoi nipotini, mia mamma ha dipinto un lenzuolino personalizzato. Io, ammirando affascinata quello di Titto, l'ultimo ricevuto, ho sentito l'impulso di condividere qui alcune riflessioni riguardanti i miei genitori, quel loro essere speciali che ha certamente contribuito al mio essere....mammangi.



Entrambi i miei genitori disegnano e dipingono; ho visto mia mamma decorare innumerevoli magliette, lenzuola, perfino vestiti di carnevale. Se la guardavo mentre decorava una ceramica, mi diceva "attenta a non urtare il tavolo". Poi mi chiedeva in prestito alcuni coperchi di scatole di giochi, per trasportare le ceramiche al forno. Ricordo vivamente il ticchettio che facevano in macchina lungo il tragitto (e a volte siamo anche partiti con le scatole ancora appoggiate sul tetto!!).
Dopo tanti decori eseguiti su commissione o come regalo, sono davvero felice ed orgogliosa di avere tre lenzuolini stupendi per i miei figli.


La mia mamma però è bravissima anche in altre cose!
Sa cucire alla perfezione, cosa che mi ha talmente incuriosito al punto da farmi regalare una macchina da cucire per il mio 30. compleanno, di modo da potermi cimentare anch'io....
Spesso, quando siamo in giro per negozi, vedendo un capo d'abbigliamento che ci piace, ho sentito mia mamma dire "sì che sarebbe anche facile da fare...." Ma al giorno d'oggi se contiamo il prezzo delle stoffe e la manodopera, spesso conviene acquistare vestiti già pronti.


La mia mamma è una cuoca perfetta.
Ama cucinare partendo dal piacere di leggere una ricetta o guardare un programma televisivo. Le piace sperimentare e riesce sempre a stupire tutti....tanto che noi, per prenderla in giro, ripetevamo una frase che sentivamo dire spesso dai nostri ospiti: "ma Gianna....l'hai fatto TU???" con sguardo sbalordito!
La maggior parte delle volte però trova un dettaglio da migliorare, un'imprecisione... che noi prima smentiamo, poi alla sua insistenza invece cogliamo la palla al balzo per dirle che....sì, deve rifare la ricetta per migliorarla!! :-)

Oggi mi rendo conto di come la naturalezza nell'usare le mani (e la testa!) per creare sia indelebilmente entrata in me, dal DNA all'ultimo dei miei pori.
Così, come ho sempre visto fare in casa mia, anch'io trovo naturale "fare" in prima persona, aggiungendoci del mio, nel modo che viene spontaneo a me.... imparando da sola, come mi ha spinto spesso a fare mio papà, tentando e ritentando.

Di certo devo dire un enorme GRAZIE ai miei genitori per avermi circondata di tanti stimoli. L'ho dato per scontato per molto tempo, probabilmente perchè era l'unico modo di crescere che avevo sperimentato, ma oggi comincio a capire....sono sempre più convinta che sia stato un regalo prezioso.

Speriamo che anche i miei tre moschettieri ne traggano beneficio...(e siamo sulla buona strada! "mamma costruiamo un robot?" "Amore non sono capace" "Ma mamma è facile! Metti la testa, poi fai così, cosà....le gambe...le antenne...e fatto!") e che anche loro un giorno possano capire...

sabato 22 dicembre 2012

Tovagliette all'americana (ossia regalo last minute)

Mancano pochissimi giorni a Natale e mi è venuta in mente quest'idea che avevamo realizzato nel 2008 quando il pranzo di Natale con tutta la famiglia si è tenuto a casa nostra.


Semplicemente... Robi (all'epoca nemmeno treenne) ha fatto tanti bei disegni (i sette nani e dei fiorellini....nel caso non fosse chiaro!! haha!), uno per ogni commensale. Li abbiamo fatti plastificare e li abbiamo usati per apparecchiare la tavola di Natale, usandoli come tovagliette all'americana, ma una volta finito il pranzo ognuno ha potuto prenderla e portarla a casa come ricordo.

Secondo me è un bel ricordo oltre che un bel pensiero per tutti i presenti.


mercoledì 19 dicembre 2012

Regalo di Natale per le maestre dell'asilo (fai da te)

Anche quest'anno abbiamo voluto fare un piccolo regalo alle maestre, e alla bidella, dell'asilo. Naturalmente fai da te....o quasi.


Abbiamo comprato del vino sfuso che abbiamo imbottigliato ed etichettato con... delle etichette personalizzate dal loro allievo. Sul retro ho scritto un'altra etichetta, più piccola, indicando il nome della maestra (scelta da Cicci in base al disegno) e facendo i nostri auguri.

Un lavoretto semplice e veloce, ma sempre gradito!

martedì 27 novembre 2012

E anche il secondo calendario dell'avvento è pronto!

Eccoci qua, pronti a presentarvi il prodotto finito preannunciato nel post sui preparativi creativi... il secondo calendario dell'avvento. E' stato più facile di quanto pensassi! :-)

Ho fatto qualche modifica rispetto al tutorial, seguendo il mio intuito....
Infatti sono partita tracciando su un cartone i quadrati corrispondenti alle caselle che sarebbero poi state le finestre. Prendendo come riferimento il fondo della bottiglia di plastica, ho disegnato 24 caselle da 12x12 cm, lasciando un margine di 2 cm attorno.


Ho ritagliato con un cutter le finestrelle e poi ho consegnato il cartone all'artista.


Una volta asciutto il colore, ho attaccato un secondo cartone al primo, piegandolo di modo da formare una scatola.
Ho inserito i fondi di bottiglia mettendo della colla forte sulla base e attaccandoli direttamente aprendo la rispettiva casella (e ho scoperto che un piccolo folletto di casa deve aver giocato con uno dei 24 fondi.... dato che nel sacchetto che li raccoglieva ne ho ritrovati solo 23!).
Per puro caso avevo ritagliato le bottiglie con un'altezza leggermente superiore a quella della scatola di cartone, per cui non c'è stato bisogno di attaccare il nastro per aprire le caselle, dal momento che sono le bottiglie stesse a tenerle leggermente aperte.

Ecco il nostro assistente che vi mostra l'interno della casella, mentre l'artista prosegue il suo lavoro con la numerazione delle finestre...


Et...voilà!!! Il prodotto finito! Mi resta solo il piacere di riempirlo!!


mercoledì 21 novembre 2012

Il primo calendario dell'avvento è pronto!

Come avevo annunciato nel post sui preparativi creativi, questo mese abbiamo lavorato anche per realizzare il calendario dell'avvento.

Per ora abbiamo terminato il modello più semplice:


Cicci ha colorato 24 tra rotoli di carta igienica e scottex, numerandoli, e ha pitturato un grande cartone che farà da sfondo.

Io ho pinzato con una cucitrice un lato dei rotoli (tagliando in due quelli dello scottex), ho incollato il cartone ad un pezzo di isolante tagliato a misura (e per una volta ringrazio il marito che non butta via niente! :-)) e ho attaccato i rotoli con delle puntine, in ordine sparso. Ah, ho anche riscritto in piccolo i numeri, dato che non sempre erano leggibili ;-)

Ora mi divertirò a riempirli, sia di cioccolatini che di piccoli regali ma anche di buoni (ad esempio un buono per vedere un film nelle vacanze di Natale, o una corsa sulla giostra, o anche un biglietto della "nostra" lotteria che stiamo proponendo per la Befana). Vorrei poi responsabilizzare i bambini facendo tenere a loro tutti questi oggetti e coupons che troveranno nel calendario, in modo ordinato, magari in una scatolina, e renderli autonomi nella scelta dei tempi e dei modi di utilizzo, sia dei dolci che dei buoni.

Ecco il risultato...ancora da riempire (penso che metterò un po' di ovatta in ogni rotolo per nascondere il regalo):


....e ora al lavoro per il secondo calendario! A presto!

giovedì 15 novembre 2012

Il nostro San Martino: caccia al tesoro e gara di torte

Quest'anno la necessità di raccogliere fondi per il restauro dell'organo della chiesa ci ha attivati per organizzare un evento che fosse utile e divertente al tempo stesso.

Così, mentre parlavamo di questa necessità, ma anche di come sarebbe bello se si riuscisse a creare momenti di socializzazione, Robi ha lanciato l'idea di fare un gioco che lui ama particolarmente, la caccia al tesoro.

Il tutto ha comportato una buona dose di organizzazione preliminare.

Innanzitutto la pubblicità: volantini, manifesti, mail, facebook e l'intramontabile passaparola.

Per la caccia al tesoro, che si è svolta nei sentieri del paese, a piedi, abbiamo studiato quattro percorsi diversi, prevedendo di dividere i partecipanti in altrettante squadre.
Ai partecipanti è stata data una mappa del paese, dov'era evidenziato il percorso da seguire, e dove erano segnati con una X i punti dove cercare gli indizi. Questi erano composti da dieci tessere di puzzle, che una volta composto proponeva un indovinello (visto il maltempo, ogni tessera è stata imbustata nella plastica!). La risposta dava l'indicazione finale per la scoperta del tesoro.


Dato che la caccia al tesoro si è svolta l'undici novembre, giorno di San Martino, il tesoro consisteva nelle lanterne di San Martino, fatte incollando carta velina a barattoli di marmellata ed inserendovi un lumino all'interno. Dal momento che non tutti conoscono questa tradizione, ogni lanterna era corredata da un biglietto con la spiegazione del suo significato e l'immagine di San Martino.
Le lanterne sono state messe in un bellissimo baule antico, avuto in prestito grazie al gruppo Google "presto/regalo", che ha davvero dato l'immagine del "tesoro" nascosto (anche se in realtà era la "valigia" usata dai bisnonni per emigrare...)!


La caccia al tesoro è adatta sia ad adulti che a bambini, ma...non so chi si sia divertito di più!!

 lo studio della mappa

 la scoperta degli indizi
 

la ricostruzione dell'indovinello


Poi, una volta conclusa la caccia al tesoro, per far merenda tutti insieme abbiamo indetto una gara di torte.


Grazie alla generosa sponsorizzazione di Kikka's cakes abbiamo potuto premiare la torta più buona, la torta più bella, e la torta più votata dal pubblico. Ad ogni partecipante è stato dato un regalo di partecipazione.
Le torte sono poi state distribuite dietro offerta.

Dal momento che lo scopo era anche quello di raccogliere fondi, tutta l'organizzazione è stata a costo zero, o meglio: contenuto... per cui tutto il materiale necessario è stato stampato, creato ed assemblato in casa.

L'evento ha avuto molto successo, sia in termini di divertimento che in quelli di raccolta fondi, tanto che speriamo di poter ripetere a breve con un'altra iniziativa simile!

venerdì 9 novembre 2012

Le mamme ed il web: il lavoro on line


Quando ho avuto il mio primo figlio, ho avuto il privilegio di poter lasciare il lavoro per dedicarmi interamente al mestiere di mamma. Poi, quasi per caso, non appena i due bimbi hanno iniziato i rispettivi asili, ho ripreso a lavorare, per poche ore al giorno, in una parafarmacia, fino all'arrivo del terzo figlio. 
Essendo quindi nuovamente disoccupata per scelta, ho pensato di trasferire il lavoro con me, a casa, aprendo un negozio on line. In fondo, i vantaggi di questo tipo di lavoro li conoscevo già, facendo da anni lavori saltuari di traduzione: l'ufficio apre e chiude compatibilmente alle esigenze della famiglia, ma può anche funzionare in parallelo. Io ad esempio mi trovo bene a lavorare di sera, quando dormono tutti, e mentre sono al pc potrebbe esserci in forno una torta che cuoce, oppure posso approfittare di una pausa per caricare la lavastoviglie o stendere il bucato.

La passione che ho per la vendita mi avrebbe dato l'energia necessaria ad aprire il negozio una volta messi a letto i pargoli, ben sapendo che un neonato mi avrebbe interrotto più volte. Ho iniziato le procedure per l'apertura, ho allestito il sito, ho contattato i fornitori, ho studiato il libro di Claudia Porta "La mia mamma sta con me", finchè non ho sbattuto la faccia sulla porta dell'INPS: avrei dovuto sborsare un minimo 3.000 euro (TREMILA!) all'anno, indipendentemente dal fatturato. Per me che avrei potuto lavorare solo una o due ore al giorno (o alla notte :-)) significava perdita sicura. Ho dovuto quindi accantonare (non abbandonare!) il progetto.

Il lavoro on line però si presta secondo me molto bene alle mamme. Ne ho parlato con la mia amica Erika, che per ora conosco solo virtualmente, che è proprietaria di un negozio on line di cosmetici biologici, "Il Giardino di Arianna" ed è mamma di due bimbi.

Erika, da dove nasce la tua passione per il mondo dei cosmetici biologici?
Il mio avvicinamento al mondo della cosmesi naturale e biologica risale a molti, molti anni fa, è stato un processo lento e costante, tutto ha preso avvio da una dermatite da contatto ai comuni detergenti, il mio problema cutaneo mi ha portato a pormi delle domande su cosa utilizziamo quotidianamente e da lì si è aperto un mondo. La nascita della mia bimba (Arianna) mi ha portato ad approfondire ancora di più l’argomento, perché la pelle dei bimbi necessita di attenzioni ancora più grandi.

L'apertura del negozio ti ha dato molte soddisfazioni? Cosa ti piace di più del tuo lavoro?
Il mio lavoro è, prima di tutto, passione, per cui, sì, mi ha dato e mi dà soddisfazioni, soprattutto quando i clienti poi mi scrivono per ringraziarmi di un consiglio ricevuto.

La tua bimba più grande va già a scuola, ma il più piccolo sta ancora a casa con te. Come riesci a conciliare famiglia e lavoro?
Il mio lavoro online mi permette di seguire entrambi i miei figli con la cura e l’attenzione che vorrei. La mattina è dedicata interamente al cucciolo più piccolo (Marco) e al lavoro (l’aiuto di mia mamma è fondamentale, soprattutto quando confeziono pacchi o scrivo articoli per il blog), dal primo pomeriggio, invece, si aggiunge anche Arianna, i compiti e le mille domande ed idee che una bimba di 6 anni riesce a produrre in quantità industriale. Lavoro anche al pomeriggio, sempre grazie al contributo di mia mamma che mi sostituisce con i miei scatenati bimbi, la sera poi, quando tutti e due dormono nei loro lettini…lavoro.

Anche tuo marito collabora con te: quali sono i suoi ruoli?
Mio marito si occupa della parte informatica, partecipa attivamente nella scelta di marchi e linee da acquistare, scrive articoli per il blog, si prende cura dei nostri bimbi quando sono super impegnata e mi aiuta tantissimo nella gestione della casa.

In passato, quando avevi anche il negozio “fisico” su strada, avete fatto una bellissima scelta, quella di usufruire del congedo di paternità. Che tipo di esperienza è stata?
Il congedo di paternità è stata per mio marito e per i miei bimbi una bellissima occasione per vivere intensamente i primi mesi di Marco e per condividere gioie (la prima pappa, i primi passi, i primi suoni) spesso riservate solo alla mamma.

Condividere il lavoro con la famiglia e svolgerlo tra le mura domestiche ha dei vantaggi ma anche degli svantaggi: mi elencheresti i tuoi?
Il lavoro entro le mura domestiche ha il vantaggio di permettermi di essere sempre presente e disponibile alle esigenze e bisogni dei miei bimbi, lo svantaggio è che lavoro in continuazione, perché al lavoro propriamente detto si aggiungono i lavori domestici…

Cosa dicono i tuoi figli del lavoro della mamma?
Ai miei bimbi piace il mio lavoro e nel gioco mi imitano.

Il tuo negozio ha un giorno di chiusura settimanale? Se si, dedichi del tempo anche solo a te stessa in quel giorno?
Il mio negozio non ha giorni di chiusura, il sabato e la domenica non passa il corriere per il ritiro dei pacchi, ciò non toglie che io lavori preparando quelli per il lunedì, cercando sempre nuovi prodotti e scrivendo articoli per il blog.

Hai qualche consiglio da dare a chi vorrebbe aprire un negozio on line?
Non sono brava a dare consigli, l’unico che mi sento di dare è quello di metterci sempre tanta, tanta passione.

sabato 20 ottobre 2012

Raccolta delle olive

Per una cittadina come me poter partecipare alla raccolta delle olive non può che essere una festa...


L'olio al supermercato si trova tutto l'anno... ma quello "casalingo" no! L'olio prodotto dalle olive portate al frantoio, quello che ha un sapore molto più forte rispetto a quello industriale, nasce in questa stagione. Occorrerebbe riscordarselo quando si acquista l'olio da frantoio: ad agosto-settembre quello che si trova ancora in commercio è un olio che ha quasi un anno...

Questo fine settimana ci siamo offerti come aiutanti nella raccolta delle olive presso un amico di Cicci. L'idea che i bambini passassero un pomeriggio all'aria aperta immersi nella natura, con un panorama mozzafiato, ed imparando anche qualcosa di nuovo, mi entusiasmava.
Le olive possono essere raccolte in diversi modi: c'è chi le lascia cadere nelle reti, appositamente tese sotto agli alberi, e le raccoglie di giorno in giorno; c'è chi fa il puntiglioso e le raccoglie a mano direttamente dall'albero, chi ha meno tempo e le scuote con un rastrello, e chi, come i nostri amici, che le raccoglie con un quadruplice vantaggio.

I nostri amici tagliano i rami degli olivi, di modo da potarli (primo scopo). Questi rami deposti per terra vengono presi uno ad uno e passati attraverso i rastrelli (quelli di plastica, da spiaggia, dei bambini), di modo che le olive siano strappate e gettate verso la rete appoggiata a terra (raccolta delle olive, secondo scopo).
I rami svuotati dalle olive vengono dati ai due asinelli che pascolano per il giardino (terzo scopo) e che hanno il compito di tenere basse le erbacce.
Ciò che resta dal pasto degli asini viene usato come legna da ardere nella stufa, in inverno (quarto scopo).



I bambini si sono divertiti ad usare i rastrelli, ma ovviamente non hanno avuto la costanza di farlo per più di mezz'oretta. Anche il più piccolo ha avuto le sue soddisfazioni, seduto in braccio alla mamma e staccando le olive con le mani, per poi gettarle lontano.


I bimbi si sono poi allontanati per costruirsi una capanna fatta di rami (di olivo!) e coperte, ed il loro gioco di squadra ha permesso agli adulti di continuare la raccolta indisturbati (o quasi...), ed è stato bello restare così immersi nella natura, facendo un lavoro utile ma allo stesso tempo rilassandoci con chiacchiere, thè e biscotti...

Lunedì porteranno il frutto di quattro giornate di raccolta al frantoio: sono davvero curiosa di sapere quanti litri d'olio ne usciranno!



venerdì 12 ottobre 2012

Lanterne di San Martino

11.11

L'undici novembre è la festa di San Martino: nella mia testa frullano parole come "estate di San Martino", "biscotti di San Martino", "lanterne di San Martino", si insinua la canzoncina "Fra' Martino" (anche se in effetti potrei provare a proporre ai bimbi la poesia del Carducci...se l'ha cantata Fiorello....), e mi balena la figura di un soldato che taglia in due un mantello.



Per narrare tutte le leggende che hanno come fulcro San Martino occorrerebbero pagine e pagine. Io vorrei soffermarmi sulle lanterne di San Martino, dal momento che quest'anno le preparerò con i bambini.

Ecco, in sintesi, quello che potrebbe essere successo:
Martino, che era un soldato, si trovava in Francia con altri soldati e si recava verso Amien, quando trovò una tempesta di pioggia, vento e ghiaccio. Alle porte della città il suo cavallo si fermò e lui vide un mendicante che non aveva nemmeno i vestiti per coprirsi. Non avendo molto da offrirgli, tagliò il suo mantello in due e ne diede metà al pover'uomo. Nella notte, gli apparve Gesù che per ringraziarlo del suo gesto pieno di amore, fece arrivare il caldo: l'estate di San Martino.
Da qui inizia la strada di Martino verso la Santità: dapprima il battesimo, poi divenne monaco, ed infine la città di Tour lo volle vescovo. Ma Martino era troppo modesto per accettare e si nascose tra le oche. Il popolo lo cercò nella notte, con le lanterne, e le oche spaventate cominciarono a starnazzare, tradendo il suo nascondiglio.

E' quindi così che inizia la tradizione molto sentita nei paesi del Nord Europa, che vede sfilare i bambini nel pomeriggio dell'undici novembre con la propria lanterna, addobbata con le proprie mani. O forse è l'inizio del periodo più buio dell'anno che vuole essere rischiarato da questa processione; alcuni addirittura accenderanno la lanterna ogni sera fino a Natale. Ancora più bello è immaginare che il lumino presente nella lanterna sia un fuoco che possa accendere in ognuno di noi dei buoni sentimenti, come è accaduto a San Martino.

Non credo che riuscirò ad organizzare una sfilata di lanterne nel nostro paesino (che nemmeno a farlo apposta si chiama proprio San Martino...) ma mi piacerebbe che qualcuno, come noi, accendesse la lanterna come centrotavola. E chissà...magari l'anno prossimo....

Ecco quindi che armati di vasetti di vetro (quelli della marmellata), nastri, carta velina, e stoffa, liberiamo la nostra fantasia per decorare le nostre lanterne.


I risultati....non posso svelarli ora: ci sarà una sorpresa!
Alla prossima puntata!!

lunedì 1 ottobre 2012

Preparativi creativi...


A dire il vero, non ho ancora lavato e riposto i teli mare... ma sto già pensando ai lavoretti da fare quest'inverno!

Ed ecco che nel refugium peccatorum ho iniziato a raccogliere il materiale che mi servirà per i miei prossimi progetti: le lanterne di San Martino e il calendario dell'avvento.

 Un po' di materiale è già in casa per acquisti precedenti (nastri, carta.... e mai ci fu acquisto più vantaggioso di quel sacco da 100 lumini dell'ikea....!!!), un po' di è già stato ordinato alla Opitec,... altro invece sarà sottratto al suo destino -la pattumiera- e vivrà nuova vita, come ad esempio i vasetti della marmellata che diventeranno lanterne, mentre i rotoli di carta (igienica o scottex) e le bottiglie di plastica saranno le caselle dei calendari.

Per le lanterne ho ancora molte idee confuse, mentre per i calendari mi sono ispirata a questa splendida raccolta di link per calendari dell'avvento fatti in casa.

Ne vorrei fare due, per i bimbi più grandi, in particolare il calendario con le bottiglie di plastica e quello con i rotoli di carta, per cui oltre al materiale devo anche raccogliere le idee per i regali da mettere nelle caselline...

A lavori avanzati posterò i risultati!




sabato 22 settembre 2012

Passeggiamo sui monti


Quest'estate abbiamo camminato parecchio con i bambini e sebbene le passeggiate fossero adeguate alla loro età, giungere alla meta non è sempre stato semplice...ma con qualche "trucchetto" la fatica si è sentita meno!

La prima gita che abbiamo fatto è stata vicino a casa: partenza dal Monte di Portofino ed arrivo all'agririfugio Molini (e ritorno in giornata). Siamo andati a trovare un'amica di asilo di Cicci e tutta la sua famiglia. Per inciso, il posto è davvero incantevole: immaginate di poter stare comodamente seduti a tavola mentre i bimbi giocano in un'area chiusa ed attrezzata con scivolo, casetta e sabbiera, ed ovunque posiate lo sguardo trovate natura, natura, natura, dal bosco alla vista mozzafiato sul mare (che non è distante per chi voglia anche fare un bagno).
La strada da percorrere comunque non è brevissima, noi con i tre bimbi abbiamo impiegato un'oretta a scendere e un'ora e mezza a salire.

Come abbiamo fatto a non farci prendere dallo sconforto della fatica?
Innanzitutto occorre ringraziare Madre Natura che ci ha fornito delle pillole di energia: per noi erano le more, ma in altra stagione possono essere le fragoline, i corbezzoli... Non appena vedevo che il camminatore più piccolo stava per cedere (si perchè Titto era bello comodo nell'ergo baby insieme al papà), cercavo un cespuglio di more e tadaaaaan perdevamo qualche minuto per raccoglierle, ma poi ci davano tantissima energia per continuare la passeggiata!
Quando non avevamo pillole a disposizione, ho ripescato un loro idolo di qualche mese fa e ho inventato il massaggio di Balotelli. Una scrollatina ai polpacci....prima uno...poi l'altro...e via!!! Come si divertivano, dopo averlo fatto (o glielo facevo io oppure se lo facevano anche da soli!!!) addirittura partivano a scatto e facevano un bel po' di metri...
Ho anche giocato sull'effetto sorpresa: non sapendo esattamente se ci fossero le pillole di energia di cui sopra, ho portato delle caramelle, senza dirglielo in partenza; per cui quando le ho tirate fuori dalla borsa....yuppi yuppi!! Meraviglia e stupore.... e anche con queste (io ho usato gli orsetti gommosi, per potergliene dare più di uno durante il cammino) abbiamo tirato avanti un altro po'.

Nel silenzio del bosco, immersi nel verde senza nessuna distrazione e con il solo compito di camminare, abbiamo inventato qualche gioco per trascorrere il tempo.
Il primo che abbiamo fatto è stato quello degli indovinelli: a turno si pensa ad un oggetto o personaggio, e si dà un indizio. Si forniscono poi altri indizi finchè qualcuno non indovina. Esempio: è tonda e blu (la nostra palla); si usa per giocare; rimbalza...ecc. Anzichè fornire indizi aggiuntivi si può anche rispondere alle domande di chi deve indovinare, oppure fare entrambe le cose.
Un altro gioco è stato quello di pensare alle parole che iniziano con la lettera....(da noi la P era la più divertente perchè si potevano dire parole come "puzzetta" o "pipì" che bastano da sole a far sbellicare i bambini...o almeno i miei!).
Infine ci siamo ritrovati senza volere a fare l'insieme di questi due giochi, perchè per suggerire ai bimbi una parola che iniziasse con la lettera prescelta, io e il papà ci ritrovavamo a fare gli indovinelli!

Insomma, mentre eravamo in Valtellina siamo arrivati così molte volte fino al lago Palù camminando senza sosta. Lì ci aspettava un bel pic nic e tanto svago...

....ci credete che quando siamo tornati a casa, dopo tutto questo allenamento, siamo arrivati molto più in fretta all'agririfugio Molini? :-)

martedì 18 settembre 2012

Biglietti d'auguri in foto

Attenzione.... fra poco sarà la festa dei nonni!! Avete già in mente come far loro gli auguri?


Qualche anno fa abbiamo scelto di disegnare un grosso biglietto d'auguri da tenere bene in vista mentre scattavo foto su foto.

Abbiamo poi creato una cornice con un vassoio di cartone (di quelli da panetteria/pasticceria) dove abbiamo incollato alcuni rotoli di scottex (o carta igienica); il tutto è stato sapientemente colorato prima di incollarci la foto (i nonni hanno gradito molto).



...della serie minima spesa, massima resa, abbiamo replicato anche a Natale! Qui però abbiamo semplicemente stampato le foto con biglietto d'auguri da inviare ad amici e parenti (con busta e francobollo!).



Lascio qui questo spunto, mentre lavoro ad un'altra idea per la festa dei nonni 2012.... a presto!

domenica 16 settembre 2012

Ma tu come fai con tre? -una giornata di vacanza-



Spesso altre mamme dicono "Non so come faccia tu con tre bimbi! Io sono stanchissima e ne ho solo due!"
... eh... come faccio?
.... faccio così, ad esempio:

Quella che segue può essere considerata una giornata di vacanza, quanto meno perchè gli asili sono chiusi.

Sono stata svegliata da Titto (il piccolo di undici mesi) alle 7.30, poi dopo una ventina di minuti di 
SUA colazione fatta di latte materno ha spalancato gli occhioni e mi ha detto "TA!!". 
Non ho avuto la forza di fare colazione, IO, per un'ora. 
Finchè non è arrivato Cicci (il secondo, di 4 anni), mi ha chiesto che ore fossero, e mi ha chiesto di fare colazione insieme. Tempo di preparargliela si è presentato il fratello (6 anni). 
Dal momento che il marito è fuori per lavoro per tutto il giorno, e l'idea di portarli da sola al mare mi è psicologicamente pesante, decido di chiamare un'amica. Il tempo di prepararci (60 MINUTI) e siamo in paese, nel negozio di questa mamma, dove c'è un tornio per fare ceramiche. C'è anche sua figlia che è compagna d'asilo di Cicci.

Quindi: Robi e Cicci con G. che giocano in un corridoio strettissimo pieno di ceramiche, io con Titto nell'ergobaby che vorrebbe tanto agguantarle e tirarle in giro. L'altra mamma tenta di far fare qualche lavoretto fattibile con la creta, ma niente, le zucche dure vogliono usare il tornio e... tornio sia. Risultato= creta dappertutto, nessuna tazzina fatta (l'avete vista la puntata di Peppa Pig?), si chiude il negozio e si scende in spiaggia.
Tempo di mettere costume e crema a 3 bambini (no vabbè, Titto non ha il costume! la faccio tragica!), quindi diciamo un quarto d'ora buono, si entra in acqua, ma G. ha dimenticato i braccioli, quindi Robi le presta i suoi, ma poi G. con sua mamma e Cicci vanno a nuoto fino alle boe, mentre Robi rimane con me (che non avendo portato la ciambella di Titto non posso certo mettermi a nuotare con lui addosso), tutto deluso, finchè non gli dico che al rientro cercheremo il DAS che è una specie di creta. Fiuuuup...l'ho convinto!
Ok, tempo scaduto per il parcheggio, togliere costumi, rimettere vestiti, risalire e salutarsi.... tutti in macchina e tutti a casa.
Titto arriva stramazzato e dorme per tutta la durata del pranzo, fino a che mi verso il caffè nella tazza, quando vuole ciucciare un po' e riaddormentarsi un pochino.
Tento di invogliare i grandi al pisolino, ma niente, meglio vedersi un bel cartone alla tele e rilassarsi così.

Titto si sveglia (io vorrei piombare nel letto...), fa un caldo boia e a guardar bene, a casa si sta discretamente....
Al che dopo breve sondaggio e messa ai voti si decide di restare, di mettersi il costume ma di stare fuori in giardino dove consegno la canna dell'acqua ai grandi (e qui pensavo di aver avuto l'idea del secolo, e di essermi meritata almeno un centinaio di punti come mamma dell'anno, ma mi sbagliavo), porto fuori la vaschetta ikea di Titto e lo metto a mollo. Cosa succede? Che i grandi vogliono entrare nella vaschetta!!!! Liti e frigne, Titto che è il più maturo lascia il posto ai fratelli e viene con me a bagnare orto e giardino, gli altri due continuano a litigare per il posto vasca (voi immaginateli, questi fenomeni alti più di 120 cm nella vaschetta...) finchè non trovano una posizione yoga nella quale ci stanno ENTRAMBI CONTEMPORANEAMENTE.


Basta, decido che è ora di pausa anche per me, prendo Titto ed entro in doccia, mi rinfresco. Dopodichè si stufano anche gli altri di star fuori, e non so per quale allineamento astrale, mentre Titto gattona e gioca tranquillo, io riesco a cambiare il copridivano e addirittura a spazzare e passare lo straccio per terra (chiaramente a puntate, a seconda di dov'era messo Titto). Presi dalla foga mammesca, Robi e Cicci mettono in ordine tutti i giochi sparsi (in camera è stato facile: li hanno ficcati tutti sotto al letto e già che c'erano li hanno coperti con il lenzuolo) e Robi si mette a rifare il lettone (il che denota la sua genialità, perchè non ha MAI visto NESSUNO farlo..... )

Bene, la casa sembra una casa e non un porcile, Titto si fa un altro pisolino e io metto su la cena: delle fantastiche polpette di patate e merluzzo con ricetta inventata.... solo che essendo troppo molli, ho avuto la brillante idea di metterle a bollire (tipo canederli) con il risultato che si sono... SCIOLTE!!! AAARGH!!!
Mentre penso che quindi la cena se n'è andata ai gatti, arriva il marito che ha fatto prima del previsto e quindi si è fermato a fare la spesa, Titto si sveglicchia nel senso che ha gli occhi chiusi ma solo se sta in braccio a me appoggiato alla spalla. E così devo mettere a posto tutta la spesa mentre cuocio la pasta....

Ok, posso farcela, la cena è pronta, o per lo meno la pasta, Titto decide che quindi è il caso di aprire gli occhi e la bocca, tutti a tavola, il marito mi dice che ha un impegno e che quindi uscirà fra 5 minuti, io resto coi bimbi a spiegare che la cena... dev'essere improvvisata perchè non sono riuscita a preparare niente.
"Mamma dammi i pomodori dell'orto che sono buonissimi" dice Robi, e Cicci dietro "anch'io voglio i pomodori del MORTO" il che indica il suo livello di stanchezza....

Pance piene, le loro, perchè io non so bene cos'ho mangiato..... Ancora un po' di gioco e di tele (grazie Rai Yoyo, 114 euro di canone spesi bene), poi denti-pigiama-nanna. Anche Titto riesce a prendere sonno.

Perfetto, ora sono tranquilla....posso stare in santa pace a....SPARECCHIARE E STENDERE IL BUCATO!!!


Ecco, signore e signori, vi abbiamo presentato "una tranquilla giornata di vacanza a casa nostra".
Ora forse potete comprendere i motivi per cui dopo tutto questo ho bisogno di una pausa, di staccare... e da qui il blog.

martedì 11 settembre 2012

Salvadanaio in tetrapack

Per questo lavoretto che ho fatto (e rifatto!) con il bimbo più grande ho preso spunto da un'idea proposta da Paint your life. In trasmissione veniva creato un portatrucchi a tre scomparti (con tre contenitori attaccati), mentre noi abbiamo fatto un salvadanaio che abbiamo regalato ad un amichetto per il suo compleanno.

Il concetto è quello di riciclare un cartone di tetrapack che può essere di varie forme, da quello del latte (come abbiamo usato noi) a quello dei succhi di frutta. Occorre anche della carta marrone, che può essere quella dei sacchetti del pane (così ricicliamo anche quelli), della colla tipo Attack, del vinavil e un cordoncino o una stringa (a seconda dell'effetto desiderato, ma vi dirò meglio più avanti).

Prima cosa: lavare ed asciugare un contenitore in tetrapack.
Per fare il salvadanaio, ho tagliato un foro (bello grande!) nella zona dove c'è il tappo in plastica.


Con mio figlio abbiamo deciso di creare dei disegni in rilievo, a forma di euro (dal momento che si tratta di salvadanaio...!!!), su ogni lato del tetrapack. Il piccolo artista ha quindi disegnato il simbolo dell'euro e ritagliato la stringa della lunghezza corrispondente al semicerchio e ai due trattini orizzontali. Io ho seguito questo disegno con la colla (attack), e lui ha poi fatto aderire la stringa:


A questo punto occorre aspettare che la colla asciughi; meglio proseguire il giorno successivo.

L'indomani abbiamo preparato un piatto con vinavil annacquato, abbiamo preso un sacchetto del pane e l'abbiamo strappato in piccoli pezzi. Ogni pezzetto è stato quindi immerso nella miscela di acqua e colla, ed attaccato al tetrapack.
Nella zona dell'euro (!) occorre usare pezzi di carta più piccoli da far aderire bene con l'aiuto di un pennello, di modo da non perdere i contorni del disegno; nelle altre zone si possono usare anche pezzi più grandi.


Ancora una volta, occorre aspettare che asciughi........ mettiamo da parte per l'indomani.

Una volta asciutto, si può pitturare con della tempera (qui l'artista ha voluto essere minimalista...un semplice bianco di fondo):


... e poi ripassare con leggeri tocchi di pennello sul disegno fatto con la stringa, di modo da valorizzarlo


e personalizzarlo con scritte e disegni (anche qui minimalismo... oppure l'artista era in una fase di scarsa ispirazione :-) )


Voilà! Il nostro salvadanaio è pronto per essere usato.

Questa idea di riciclo può avere molte varianti: come detto, si può giocare sulla forma del contenitore, sul taglio eseguito, sui disegni da mettere in rilievo e sul tipo di cordoncino (spago, fettuccia, stringa da scarpe...) utilizzato, oltre che naturalmente sui colori e sui disegni fatti a mano libera.

In effetti prossimamente vorrei fare un portamatite, dal momento che è iniziata la scuola....


sabato 8 settembre 2012

Cucinare con più bambini


Cucinare con i bambini è un'attività divertente ed educativa, ma perchè non diventi stressante per nessuno occorre un po' di organizzazione.

Se con un unico bambino la preparazione di una pietanza è piuttosto facile, disponendo gli ingredienti già pesati in vari contenitori e dandogli il compito di versarli nella ciotola, di mescolare, o di imitare la mamma facendone una versione più piccola (la sua porzione), quando la cucina viene invasa da due o più bambini, occorre dare a ciascuno il proprio ruolo.

Inizialmente cucinare con i miei tre figli contemporaneamente significava:
o fare i turni (mescoli prima tu e poi lui) 
o fare più porzioni (tecnica utilizzata per fare la pasta della pizza: ad ognuno la sua ciotola, i suoi ingredienti, ed il suo spazio sulla spianatoia).
Io coordinavo il tutto tenendo il terzogenito in braccio, sull'Hippy Chick, nell'Ergo Baby oppure intrattenendolo con vari giocattoli sparsi per la cucina (ancora non è in grado di aprirsi il suo cassetto...vedi post appost).

Oggi però abbiamo fatto una torta al limone per la quale ho trovato il modo di diversificare i compiti:
mentre un bimbo era responsabile di miscelare gli ingredienti (per lui che ha 4 anni significa non solo mescolare, ma anche aprire le uova, grattugiare il limone, pesare la farina, ecc.)
l'altro bimbo (di 6 anni) era responsabile di reperire gli ingredienti dal frigo o dai cassetti, di ungere la tortiera e di spianare la pastafrolla.
....ringraziamo il terzo bimbo che ha reso tutto più semplice schiacciando un pisolino....

Il risultato è stato ottimo!
L'unico neo è che non riesco ancora a trattenerli in cucina per mettere in ordine e pulire.... ma lavorerò parecchio su quest'aspetto.

giovedì 6 settembre 2012

Torte decorate



Un'altra passione che ho sviluppato di recente è il cake design. 

Dopo aver visto e rivisto queste torte decorate sui vari forum, blog e facebook, ho deciso di cimentarmi anch'io. Questa è la prima torta che ho fatto, in occasione del battesimo del più piccolo, la notte di Natale 2011.
Da allora non mi sono più fermata... anzi di recente ho aperto anche una pagina su facebook dove ho raccolto le foto delle mie creazioni: Le torte di mammangi

E nella mia testa sta frullando l'idea di farmi un po' di pubblicità, tra mamme, per creare qualche torta su commissione. Così...per unire l'utile al dilettevole.

A casa nostra

A casa nostra
siamo in due adulti, tre bambini, e tre gatte.

A casa nostra, quando ci sediamo a tavola, spesso viene anche l'orso Lolo a mangiare con noi. L'orso Lolo è un peluche enorme, che sta seduto composto davanti al suo piatto, alla sua forchetta, al suo coltello. Il suo bicchiere preferito è quello della nutella con disegnate le rane.



Casa nostra
sembra un castello, tanto grande che per spostarsi i bimbi impiegano monopattini o cavallini con le ruote, a seconda dell'età. Dato il traffico derivante, occorre fare attenzione e non superare i limiti di velocità. Il parcheggio è consentito negli appositi spazi riservati: sotto i mobili della cucina.

A casa nostra
ci sono due regole del tre.
Tre cose quando si rientra a casa: scarpe-mani-pipì.
Tre cose prima di andare a dormire: denti-pipì-pigiama.
....ma la mamma a volte si sbaglia e ricorda la regola del dormire quando si entra in casa, o viceversa :-)

A casa nostra
vanno a dormire prima i bimbi grandi, e solo dopo aver visto con i propri occhietti che i fratelli sono effettivamente nei rispettivi letti, anche il bimbo piccolo va a dormire.
Mentre viene cullato dalla mamma, il papà porta ai bimbi grandi nel letto un bicchiere di acqua e menta, perchè senza quello non ci si addormenta.

A casa nostra
al rumore di croccantini nel piatto accorrono tre gatte ed un bimbo gattonante, che sa che quello è il momento giusto per testare la resistenza del pelo allo strappo e la velocità di movimento delle code...
Solitamente arrivo in soccorso alle gatte, per solidarietà femminile, prima che il gattonante tenti di rubare -e assaggiare- qualche croccantino.

Quando usciamo da casa nostra
ci infiliamo in cinque in una R5, ma ci sono i turni da rispettare per sedersi al posto di fianco al guidatore.

A casa nostra
c'è anche un giardino dove passare ore a scavare buchi per seppellire il tesoro... e quanti insetti che si incontrano durante questo lavoro!

A casa nostra
non ci annoiamo mai!!!

Tenda con ricamo


Ecco la tenda del bagno: ho potuto sfruttare l'amore per il punto croce con la voglia di cucito e... la passione per i gatti!

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Il ricamo in dettaglio:

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Trasporto bimbi

Nella vita di tutti i giorni ed in vacanza fuori casa io e mio marito abbiamo avuto modo di sperimentare diverse modalità per trasportare i nostri figli: con una famiglia in continua evoluzione, ci siamo adattati ai bisogni dei più piccoli ma anche agli spazi...

Non siamo particolarmente amanti delle carrozzine e dei passeggini, ma preferiamo tenere il bimbo attaccato a noi. Perciò abbiamo iniziato ad usare il classico marsupio con il primo figlio: un Baby Bjorn di seconda mano; non è il massimo per la schiena del genitore e la posizione a penzoloni non lo è nemmeno per il bimbo, ma allora eravamo piuttosto ignoranti in materia.
L'utilizzo del marsupio ha secondo me il vantaggio di tenere il bimbo a contatto ma anche di avere le braccia libere e di potersi muovere per le strade e nei negozi con grande facilità.

Quando è arrivato il secondo figlio, il primo aveva due anni. Occorreva studiare una soluzione per andare a spasso. Ne ho provate diverse:
una è stata la carrozzina per il piccolo e la pedana per il grande. Non l'ho amata molto, anzi...per niente. Perchè salire e scendere i gradini con la pedana mi sembrava impossibile... l'unico vantaggio era che il piccolo, vedendo il fratello maggiore, rideva sempre!
Un'altra soluzione è stata il marsupio per il piccolo e il passeggino leggero per il grande. Comodo finchè il grande non vuole scendere, e ci si ritrova con marsupio+passeggino+bimbo alla mano....

Solo con l'arrivo del terzo figlio ho scoperto la fascia. Devo essere sincera, una fascia di cotone lunga 4-5 metri non è esattamente comoda da annodare, specie se si è in mezzo ad una strada, però ha numerosi vantaggi: il primo è che ci sono moltissimi modi per annodarla, per cui si può creare una culla per il neonato, un marsupio per il bimbo più grande o una sorta di zaino per i più cresciuti.
Un altro vantaggio è il fatto di poterla legare a misura. Questo mi è stato davvero utile in inverno, quando tra il mio infagottamento e quello del neonato non sarei riuscita ad infilare il bimbo in un marsupio classico, sarebbe stato troppo stretto.

Poi mi hanno passato un Ergo Baby. Una meraviglia. Per me e per il bimbo. Per me perchè il peso del bambino viene scaricato sulle spalle come uno zaino, ma anche in vita. Per il bimbo perchè è in una posizione ergonomica. Quanti pisolini che si è fatto lì dentro....
Si può legare sia sul davanti che sul fianco: quest'ultima posizione è la favorita quando il bambino cresce e vuole guardare meglio dove si sta andando.

Quello che però ha fatto tanti tanti chilometri è l'Hippy Chick. Si tratta di un marsupio come quello per metterci il portafoglio per intenderci, solo che all'interno è rigido, per cui il bambino si può sedere sopra. Il peso si scarica in vita e non più sul braccio che non è libero perchè deve comunque tenere il bimbo di modo che non cada.

lunedì 3 settembre 2012

Borse di cotone

Ho copiato questa idea da un'amica, ed il risultato mi è piaciuto talmente tanto che dopo aver realizzato la prima borsa per me (e rimane ad oggi la mia preferita!), ne ho create altre come regalo di Natale (anche se si tratta di una borsa estiva), e anche altre su commissione.
Il bello è che si può scegliere il tema della stoffa in sintonia con gli interessi della persona che la porterà.

Queste ad esempio le ho fatte per una carissima amica e sua figlia. Preciso che per il suo compleanno le avevo fatto recapitare delle piantine di fragole, perchè le piace il giardinaggio e perchè ogni volta che avrebbe raccolto una fragola mi avrebbe pensata.

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Queste invece sono quelle che mi sono state commissionate:

....ringrazio quindi la mia musa Manuela, il cui blog potete visitare cliccando qui.

Gadget feste di compleanno

Ricordo l'emozione di quand'ero bambina e potevo mettere mano al "regalino" di fine festa di compleanno...
Oggi i miei bimbi mi aiutano nella preparazione di questi ricordini ....cose semplici, come tutto lo stile della festa. Ma sono abbastanza presuntuosa per pensare che sia più bello un oggetto preparato con amore dalle mani di un bambino, che un oggetto acquistato (con spese esorbitanti, contando il numero di partecipanti).

Questo è il gadget preparato da Cicci per la sua festa dei 4 anni (occorre precisare che una delle torte era in tema: un pan di spagna farcito e ricoperto di pasta di zucchero verde con fiorellini di zucchero verdi, a formare un prato fiorito):

Cicci ha inizialmente pitturato con tempera una scatola di polistirolo. Poi ha colorato su carta e ritagliato le sagome dei fiori che ho disegnato io (perchè fossero tutti della grandezza giusta) e le ha inserite sui lecca-lecca. Ho praticato dei fori nella scatola con il cacciavite, e abbiamo inserito i lecca-lecca a formare il prato fiorito. Ogni bimbo ha colto il fiore del suo gusto preferito!

Questo è il gadget preparato da Robi per la sua festa dei 5 anni:

Dapprima ha colorato vari soggetti in legno (qui c'è il sole). Poi li abbiamo incollati su mollettine colorate.
Io ho tagliato cartoncini di vario colore, e lui li ha preparati con un timbro, la scritta che vedete, e la farfallina ritagliata (fatta con quelle specie di timbri per ritagliare).

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Per la sua festa dei 6 anni abbiamo ripetuto il lavoretto, con qualche modifica: il cartoncino era più piccolo, e conteneva solo la scritta "grazie" e un disegno fatto da Robi (che poi sceglieva a chi attribuirlo tra i suoi amici), mentre la molletta serviva ad allegare un piccolo pacchetto di orsetti di gomma (confezione speciale acquistata in Germania).


In cucina con un bimbo piccolo


In un menage familiare "vissuto", molto tempo viene trascorso in cucina. Qui occorre prestare attenzione alla sicurezza dei bambini, specie quando sono piccoli.

Alcune abitudini andranno cambiate: ad esempio, ricordatevi di sistemare sempre le padelle sui fornelli con i manici rivolti all'interno del piano di lavoro, di modo che un bimbo non possa aggrapparvisi o urtarle, se già più alto.

Perchè la permanenza in cucina non sia noiosa o frustrante per un bimbo piccolo, permettetegli di aprire un cassetto, nel quale avrete sistemato cose infrangibili o di poco valore (io ad esempio ho tutti i contenitori di plastica): quello potrà quindi essere aperto e svuotato!

domenica 2 settembre 2012

Ciao!

.....quante cose mi frullano per la testa....troppe....vediamo se riesco a realizzare questa.